Come i Big Data stanno rivoluzionando l’industria degli alcolici

Big Data ed evoluzione delle soluzioni di archiviazione stanno trasformando la produzione di alcolici in una scienza altamente precisa. Basti pensare che la generazione di dati è continua, dalla coltivazione al processo di produzione. Sensori posizionati nei vigneti e nei campi di luppolo sono in grado di misurare l’umidità del suolo e la temperatura, mentre dispositivi IoT nei birrifici e nelle distillerie servono a monitorare i processi di fermentazione. Elaborando e analizzando questi dati in tempo reale, i produttori possono prendere decisioni informate per determinare, ad esempio, il momento ottimale per il raccolto e migliorare la qualità dei prodotti.

«Alla base ci sono tecnologie di archiviazione scalabili e ad alte prestazioni che consentono di memorizzare in modo efficiente, accedere rapidamente e analizzare enormi quantità di dati», affermano in Western Digital, azienda che progetta, sviluppa e commercializza soluzione di archiviazione di dati.

L’istinto incontra la precisione

Per secoli, la produzione di birra, vino e distillati si è affidata all’istinto e alle conoscenze tramandate di generazione in generazione per stabilire il momento giusto per l’ammostamento, la distillazione o la fermentazione. Oggi è l’analisi dei dati a supportare l’intero processo produttivo.

I birrifici utilizzano sensori sofisticati e analisi di big data per monitorare e ottimizzare il processo di produzione in tempo reale. Il risultato: una birra che non solo soddisfa i più alti standard qualitativi, ma che può addirittura aprire nuovi mondi di sapori.

Anche nel settore del vino, utilizzando telecamere a infrarossi e multispettrali, i viticoltori possono monitorare il contenuto di clorofilla delle viti e determinare il momento ottimale per la vendemmia. Le immagini a raggi X possono essere utilizzate anche per misurare il contenuto di umidità delle piante. Ciò garantisce decisioni precise e basate su dati che migliorano la qualità del vino.

Sono i dati e l’IA a guidare la creatività

Oggi i birrifici e le distillerie hanno accesso a nuovi strumenti che portano la loro abilità artigianale a un livello superiore per creare nuovi prodotti e variazioni di ricette tradizionali che si adattano ai gusti e alle preferenze dei consumatori moderni. L’Intelligenza Artificiale rappresenta uno di questi, utilizzata per creare nuove ricette ad esempio. Inoltre, l’analisi dei dati dei sensori basata sull’intelligenza artificiale può essere utilizzata per determinare le quantità di lievito per arrivare a certi livelli di produzione e definire il sapore della birra. Ciò consente ai produttori di birra di pianificare meglio la propria capacità produttiva e di perfezionare il sapore della birra in modo mirato.

Sostenibilità ed efficienza grazie ai dati

La rivoluzione digitale non si limita al miglioramento della qualità del prodotto. Anche aspetti come la sostenibilità e l’efficienza delle risorse stanno diventando sempre più importanti. I birrifici possono ora ottimizzare il consumo di risorse e ridurre al minimo gli sprechi monitorando con precisione i loro processi produttivi generando anche un beneficio in termini di riduzione dei costi, importante per mantenere alta la competitività in un settore sempre più affollato.

Il futuro è digitale, ma la tradizione continua a vivere

L’industria dell’alcol sta vivendo un importante processo di trasformazione, guidato dall’uso dei big data e dell’intelligenza artificiale che possono integrarsi, senza sostituirsi, in tradizioni secolari. I birrifici, i vinificatori e le distillerie hanno nuove opportunità per affinare la loro arte, lavorando in modo più efficiente e sostenibile per offrire ai consumatori alta qualità da un punto di vista organolettico.