Un imbottigliamento efficiente e ottimizzato è una priorità

Bersano, storica cantina piemontese, coltiva circa 230 ettari tra Langhe, Roero e Monferrato – territori noti per la loro straordinaria vocazione vitivinicola e riconosciuti dall’UNESCO come Patrimonio Mondiale dell’Umanità; questa superficie vitata è suddivisa in dieci cascine di proprietà, un unicum in Piemonte, che rende Bersano una delle aziende agricole private più estese della regione.

Oltre alla produzione, Bersano preserva orgogliosamente la cultura rurale piemontese attraverso i suoi due musei, per un viaggio emozionante che racconta come tradizioni millenarie abbiano ispirato le evoluzioni tecniche del mondo vitivinicolo: sia il Museo delle Contadinerie che quello delle Stampe Enoiche rappresentano un autentico baluardo in difesa della tradizione contadina e offrono ai visitatori un’immersione nella storia materiale di chi, qui, ha vissuto il vino e la campagna.

Un milione di bottiglie all’anno

La sede principale di Bersano si trova nel cuore di Nizza Monferrato, proprio di fronte alla stazione, e in essa si svolge l’intero processo produttivo, ospitato nelle storiche cantine, strategicamente posizionate per ottimizzare i costi e garantire un facile accesso alle principali infrastrutture.

«La nostra Cantina si estende su una superficie di 16.000 mq e vi lavorano circa 30 collaboratori – illustra Federica Massimelli, Presidente e CEO di Bersano –. Ogni anno produciamo circa un milione di bottiglie, grazie alle uve raccolte nei nostri vigneti: per filosofia aziendale, selezioniamo solo i migliori grappoli di varietà autoctone, garantendo vini di eccellenza costante e senza compromessi. Disponiamo di 56 botti grandi in rovere di Slavonia, un centinaio di tonneaux e altrettante barriques e, per quanto riguarda le vendite, il 60% viene destinato al mercato italiano, mentre il 40% a quello estero, con una predilezione per il canale HoReCa, che ci permette di mantenere un posizionamento di alto livello».

Nel 2024 l’azienda ha realizzato investimenti significativi destinati a diversi ambiti strategici. Una parte rilevante è stata dedicata al miglioramento delle infrastrutture produttive, con l’introduzione di nuovi fermentini, botti grandi in rovere di Slavonia, barriques in legno francese e vasche in acciaio inox, ma sono stati acquisiti anche macchinari innovativi per la vendemmia, come nel caso della diraspatrice Pellenc; parallelamente, poi, per rafforzare le competenze interne, il team è stato ampliato tramite l’assunzione di nuovi collaboratori nei reparti commerciale, amministrativo e hospitality.

Garantire qualità e freschezza del vino

La linea di imbottigliamento è composta da una serie di macchinari moderni, progettati per garantire efficienza e qualità nel processo di produzione.

«La tecnologia legata all’imbottigliamento è sicuramente molto importante nel nostro processo produttivo – dichiara Massimelli –: un impianto funzionale e all’avanguardia assicura la qualità e la freschezza del vino, preservando le sue caratteristiche organolettiche al meglio. Le bottiglie che impieghiamo provengono direttamente dalla vetreria e sono di differenti formati».

Il processo di imbottigliamento inizia con il carico dei pallet in un depallettizzatore Mondo & Scaglione, che solleva ogni piano di bottiglie, le rimuove dai pallet in modo automatico e le trasferisce su un nastro trasportatore, preparandole per le fasi successive. I vetri giungono a un macchinario Procomac predisposto alla sciacquatura e soffiatura, per una pulizia e asciugatura ottimale delle bottiglie prima della fase di riempimento e, successivamente, passano attraverso un iniettore di SO2 BBM, che inietta l’anidride solforosa liquida direttamente all’interno di ogni contenitore, contribuendo alla conservazione del prodotto. Le bottiglie vengono quindi trasferite a una riempitrice isobarica Cobert a 40 rubinetti, dove sono riempite con vini fermi, frizzanti e spumanti mantenendo la pressione costante, per ridurre i fenomeni ossidativi; a seguito del riempimento, passano a una livellatrice Gai a 6 testine che assicura che il livello del vino in ogni vetro sia uniforme. Si procede, quindi, verso la tappatura, per cui sono impiegati due macchinari diversi a seconda del tipo di vino imbottigliato: il primo è un tappatore Arol a 4 testine, per l’applicazione di tappi in sughero raso e a fungo, mentre il secondo è un tappatore per tappi a vite Arol a 3 testine. Gli spumanti, ultimato questo step, vengono inviati anche a una gabbiettatrice Robino & Galandrino che è in grado di apporre, sui tappi, le gabbiette di protezione.

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