“L’Exuvia – spiegava il cantante Caparezza, che proprio con questo termine ha voluto intitolare un suo disco di qualche anno fa – è ciò rimane del corpo di alcuni insetti dopo aver sviluppato un cambiamento formale. Un calco perfetto, talmente preciso nei dettagli da sembrare una scultura, una specie di custodia trasparente che un tempo ospitava la vita e che ora se ne sta lì, immobile, simulacro di una fase ormai superata”.

È un po’ così (senza però riferimenti ad alcun cantante o canzone) che hanno superato tante fasi i tre soci fondatori del birrificio Exuvia di Genova: Maurizio Di Stefano, Andrea Murru e Enrico Di Stefano che del birrificio è anche il birraio. Una passione per la birra fatta in casa con tanta voglia di sperimentare le sue ricette già vent’anni fa, nel 2005. E poi con il fratello Maurizio e l’amico Andrea, il lancio di una prima attività con Duepiù, un beer firm con cui dar vita alle proprie ricette utilizzando impianti professionali presso un paio di birrifici del nord Italia. Poi, lo scorso anno, nella primavera del 2024, il salto: un proprio stabilimento produttivo e l’avvio di Exuvia.
Un birrificio che ora ha una capacità produttiva di circa 600/700 ettolitri annui, con una prima produzione annuale attorno ai 230 ettolitri, ma che per il 2025 già punta al raddoppio. Partito con quattro referenze, il birrificio Exuvia ha chiuso il 2024 a otto etichette per lanciare la nona da neanche un mese. Un catalogo di birre, sia alta che bassa fermentazione, influenzate dalle tradizioni brassicole di tutta Europa, senza dimenticare gli stili Pale Ale sino alle Fruit Gose. Tutte in bottiglia, almeno al momento. Ma all’orizzonte c’è l’obiettivo, per questo 2025, di nuove importanti collaborazioni, a livello nazionale e non solo. Una crescita che in prospettiva potrebbe, anche a breve, portare all’introduzione del formato in lattina.
A spiegarci filosofia e produzione di Exuvia è Enrico Di Stefano, che oltre a essere uno dei tre soci fondatori del birrificio genovese, è anche il birraio.
Gli esordi da Beerfirm e l’evoluzione
«Il Birrificio Exuvia inizia la produzione ad aprile 2024, ma ha un passato più lungo – esordisce Enrico -. Sono infatti homebrewer da circa 19 anni: ho iniziato a 18 anni a fare birra in casa. Negli anni 2021-2022, insieme agli attuali soci del birrificio, abbiamo avviato una beer firm chiamata Duepiù con la quale abbiamo prodotto alcune birre in due diversi birrifici, in modo da testare le mie ricette su impianti professionali. Abbiamo cercato birrifici che ci permettessero di “sporcarci le mani” e di seguire il processo personalmente. Nel 2023 abbiamo deciso di aprire il nostro birrificio. Così siamo andati alla ricerca del capannone ideale e, dopo circa un anno di lavori di ristrutturazione e adeguamento, abbiamo finalmente iniziato la produzione. La nostra idea è stata sempre quella di produrre ovviamente birre di qualità, complesse ma allo stesso tempo semplici e fruibili anche da un pubblico “neofita”. Vogliamo raccogliere una sfida: far avvicinare più persone possibili alla birra artigianale, comprese le generazioni più giovani. Per far questo produciamo diversi stili di birra, partendo da solide basi legate alle tradizioni belghe, americane o tedesche, e sperimentando talvolta con ingredienti particolari. L’attenzione ai dettagli per noi è fondamentale, così come la pulizia e la sanificazione di tutta la linea produttiva. Miriamo a produrre birre equilibrate, con un occhio di riguardo anche all’estetica e all’etichetta».